La tecnica del drifting

La tecnica del drifting
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Il nome drifting contraddistingue la pesca dalla barca in deriva, anche se con questo termine si intende esclusivamente la pesca al tonno gigante, praticata con barca in deriva oppure ancorata ed utilizzando canna e mulinello.

Questa tecnica, oramai largamente diffusa, è stata introdotta nel nostro paese negli anni ’70 per merito di un medico bolognese, Adamo Benfenati, che applicò ed adatto alla realtà adriatica le tecniche utilizzate dai francesi. I primi tentativi furono fatti al largo della foce del Po con incredibili risultati. Da allora è stata fatta molta strada ed in Italia, specialmente in Adriatico, si sono organizzati innumerevoli team per la pratica di questa sportivissima tecnica. Una delle particolarità del drifting è l’impiego esclusivo della sarda come esca e della necessità della pasturazione continua, sempre con la sarda, effettuata con una particolare tecnica, chiamata “strisciata”. Va precisato che la pratica del drifting non è proprio alla portata di tutti, sia in termini di esperienza sia in termini di risorse economiche necessarie, visto che per praticarla è indispensabile una barca con spiccate caratteristiche di altura e un’attrezzatura da pesca di prim’ordine.

 

fonte: pescare.net

 

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